Il Lungomare
Gli edifici che caratterizzano la passeggiata preferita dai Baresi sono opere pubbliche fatte realizzare da Araldo di Crollalanza potente Ministro dei Lavori Pubblici di Bari. Li incontrerete in sequenza così come ve li elenco e descrivo.
Il Circolo Canottieri Barion, all'estremità del molo San Nicola, costruito direttamente sul mare nel 1930 dall’architetto Saverio Dioguardi.
Il Kursaal Santalucia, cinema–teatro, decorato con motivi floreali stilizzati tardo liberty, progettato dall'ingegnere Orazio Santalucia e realizzato tra il 1924 e il 1927.
L'Albergo delle Nazioni (1935) e il complesso residenziale INAIL, progettati dall'architetto Alberto Calza Bini.
Il Palazzo della Provincia (1935) con la sua torre dell’orologio progettati dall'ingegnere Luigi Baffa che ospita la Pinacoteca Corrado Giaquinto (sito internet www.pinacotecabari). Nelle sue 18 sale accoglie un po’ di tutto, da frammenti di sculture dell’XI secolo a maioliche pugliesi e presepi napoletani.
Il Palazzo del Ministero dei Lavori Pubblici dell'architetto romano Carlo Vannoni, (1934), in cui il razionalismo si sposa ad elementi classici, come è evidente nella facciata perfettamente simmetrica. Oggi è occupato dagli uffici della regione Puglia.
La Caserma del Comando della Quarta Zona Aerea Territoriale (1935) progetto di Aldo Forcignanò architetto del famoso Palazzo Mincuzzi e la Caserma dei Carabinieri Bergia (1936) progetto dell'architetto Cesare Bazzani.
La passeggiata del lungomare termina in quella che è la spiaggia più controversa per i baresi: Pane e Pomodoro. Il curioso nome deriverebbe dallo spuntino più amato dai baresi durante le assolate domeniche trascorse al mare. Molti abitanti della città non amano farci il bagno in quanto sembrerebbe che sia stata usata per anni come discarica di materiale edile anche pericoloso.
Per un aperitivo al tramonto invece continuate fino alla spiaggia successiva: Torre Quetta. Questa offre ombrelloni e lettini, e diversi locali.
Il Circolo Canottieri Barion, all'estremità del molo San Nicola, costruito direttamente sul mare nel 1930 dall’architetto Saverio Dioguardi.
Il Kursaal Santalucia, cinema–teatro, decorato con motivi floreali stilizzati tardo liberty, progettato dall'ingegnere Orazio Santalucia e realizzato tra il 1924 e il 1927.
L'Albergo delle Nazioni (1935) e il complesso residenziale INAIL, progettati dall'architetto Alberto Calza Bini.
Il Palazzo della Provincia (1935) con la sua torre dell’orologio progettati dall'ingegnere Luigi Baffa che ospita la Pinacoteca Corrado Giaquinto (sito internet www.pinacotecabari). Nelle sue 18 sale accoglie un po’ di tutto, da frammenti di sculture dell’XI secolo a maioliche pugliesi e presepi napoletani.
Il Palazzo del Ministero dei Lavori Pubblici dell'architetto romano Carlo Vannoni, (1934), in cui il razionalismo si sposa ad elementi classici, come è evidente nella facciata perfettamente simmetrica. Oggi è occupato dagli uffici della regione Puglia.
La Caserma del Comando della Quarta Zona Aerea Territoriale (1935) progetto di Aldo Forcignanò architetto del famoso Palazzo Mincuzzi e la Caserma dei Carabinieri Bergia (1936) progetto dell'architetto Cesare Bazzani.
La passeggiata del lungomare termina in quella che è la spiaggia più controversa per i baresi: Pane e Pomodoro. Il curioso nome deriverebbe dallo spuntino più amato dai baresi durante le assolate domeniche trascorse al mare. Molti abitanti della città non amano farci il bagno in quanto sembrerebbe che sia stata usata per anni come discarica di materiale edile anche pericoloso.
Per un aperitivo al tramonto invece continuate fino alla spiaggia successiva: Torre Quetta. Questa offre ombrelloni e lettini, e diversi locali.
Una curiosità sui 197 lampioni di ghisa nera divenuti uno dei simboli della città. Furono realizzati assieme al lungomare tra gli anni 20 e 30, ma vennero completamente smantellati durante la Guerra quando l’industria bellica fece man bassa di tutto ciò che era composto di metallo per costruire armi.
Nel 1949 si decise per il ripristino, ma ne furono subito costruiti solo 21, mentre ci vollero poi una decina d’anni per veder completati gli altri 176.
A realizzarli materialmente fu la barese “Officina Fonderia F. Corazza”, il cui marchio è impresso in rilievo sul basamento di ognuno di essi. nel settembre 1962 si scelse di sostituire le originarie quattro lampade sferiche con quelle cilindriche.
I lampioni sono tutti uguali, tranne tre eccezioni.
Quelli che ce occupano la parte terminale del molo san Nicola non hanno il basamento rettangolare e la scritta dell’officina è posta su un lato interno e non a vista frontale come gli altri.
Quello di fronte a Palazzo Colonna: porta incisa la scritta Corazza al rovescio, mentre quello di fronte alla Palazzo della Provincia non presenta alcuna indicazione della ditta costruttrice.
Nel 1949 si decise per il ripristino, ma ne furono subito costruiti solo 21, mentre ci vollero poi una decina d’anni per veder completati gli altri 176.
A realizzarli materialmente fu la barese “Officina Fonderia F. Corazza”, il cui marchio è impresso in rilievo sul basamento di ognuno di essi. nel settembre 1962 si scelse di sostituire le originarie quattro lampade sferiche con quelle cilindriche.
I lampioni sono tutti uguali, tranne tre eccezioni.
Quelli che ce occupano la parte terminale del molo san Nicola non hanno il basamento rettangolare e la scritta dell’officina è posta su un lato interno e non a vista frontale come gli altri.
Quello di fronte a Palazzo Colonna: porta incisa la scritta Corazza al rovescio, mentre quello di fronte alla Palazzo della Provincia non presenta alcuna indicazione della ditta costruttrice.
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