17 gennaio - 5 febbraio 2017
Volo:
La Costa Rica non è il paese latino americano più semplice da raggiungere, ma un modo si trova. Il turismo di massa è principalmente americano e canadese e i voli più comuni hanno transito in nord America, oppure in Spagna.
Se vi serve aiuto contattatemi.
Trasporti:
In questa avventura, ho viaggiato da solo, non ho quindi affittato l'auto, ma ho preferito utiilizzare i trasporti pubblici.
Il Costarica è un paese piccolino, ci si muove facilmente con la capillare rete di autobus presente. E' anche un paese molto votato al turismo, quindi in ogni luogo degno di nota sono presenti numerose agenzie che forniscono ogni tipo di tour e transfert.
L'unica difficioltà di spostamento nel paese si riscontra quando si vuole "cambiare costa". Se volete andare da quella pacifica e quella atlantica, o viceversa, dovrete comunque passare da San Josè o, in alcuni casi potrebbe risultare più comodo, da Panama.
Come dicevo non ho affittato l'auto per questo viaggio, ma ho passato qualche giorno con dei viaggiatori che avevano l'auto e mi hanno scarrozzato per diversi chilometri. Dopo esserci stato posso dire che le strade non sono affatto male.
Accomodations:
Il mio viaggio è stato in "backpack style", ho dormito sempre in ostello. E' una destinazione comune tra i viaggiatori "low budget", si trovano ostelli in ogni luogo.
La Costa Rica è super turistica ed è facile trovare accomodations di ogni tipo. Il turismo "americano" però, ha fatto lievitare enormemente i prezzi, non aspettatevi troppe sistemazioni economiche
Se vi serve qualche dritta: contattatemi.
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Pasti:
La cucina costaricense non spicca certo per varietà. Diciamo che oltre all'onnipresente riso si trova facilmente il pollo, il maiale e il manzo. Molto meno pesce di quello che mi aspettavo da un paese circondato dal mare.
Il diario del viaggio: Non importa quante volte l'hai già vista. Non importa quante ne hai viste. Un'ala inquadrata attraverso il finestrino di un aereo ha sempre il sapore del viaggio. Dopo un volo attraverso l'Atlantico per raggiungere New York, il balzo successivo per San Josè è breve. Giusto il tempo di un ultimo sguardo alla guida e nel finestrino compare il paesaggio tipico del centro America. A proposito. se cercate una buona guida turistica del Costarica, ecco un link dove trovare direttamente l’ultima versione aggiornata della guida che cercate senza dover girare tra mille librerie che spesso hanno versioni più vecchie. Io uso sempre questo sistema per comprare le mie “compagne di viaggio”. Ricevo entro 48 ore direttamente a casa la guida che ho scelto e con il 10% di sconto rispetto il prezzo di copertina. Benvenido en Costa Rica!! |
San José A San José gli edifici in stile vittoriano tinteggiati a colori vivaci, si alternano a quelli in cemento armato art decó cercando di resistere ai nuovi mostri di vetro e acciaio. Ogni tanto fanno la loro comparsa qualche residenza in stile coloniale, il teatro in stile neoclassico, la cattedrale rinascimentale e perfino la stazione art nouveau. Questo pot-pourri non conferisce di certo alla capitale del Costarica un aspetto omogeneo e raffinato, ma nemmeno “brutto” come viene spesso descritto. Io piuttosto, la definirei “particolare”, se si riesce se interpretarla regala scorci e momenti fantastici. |
La zona dei mercati è la parte più affascinante di San José, piena di ticos indaffarati a vendere, comprare, pubblicizzare e comprare ogni tipo di prodotto fresco sulle bancarelle “ufficiali” e su quelle improvvisate lungo le strade trafficate di auto e mille autobus che sfrecciano avanti e indietro. Una cosa è certa, qui non si rimane senza soldi nel telefono: “targhetas, targhetas, targhetas!!!” urlano ad ogni angolo i venditori ambulanti. |
La strada che da San José, attraversa la Meseta Central per arrivare alle pendici del vulcano Arenal è una platea privilegiata. Permette di assistere allo spettacolo che scorre fuori dai finestrini dell'autobus stando comodamente seduti sul proprio sedile. Ondulate fincas di caffè, vulcani avvolti dalle nubi e bizzarre cittadine rurali fanno da quinta alla strada che serpeggia su e giù dalle verdi montagne. |
Il vulcano Arenal In Costarica ci sono tanti vulcani, ma l'Arenal è stato, fino a qualche anno fa, “il Vulcano”. Con eruzioni praticamente giornaliere dal 1968, anno della sua prima eruzione in epoca moderna, fino al 2008. Dopo aver fatto morti e distruzione si è tramutato in attrazione turistica per anni. Viene considerato ancora attivo, ma pare che anche lui stia pensando alla pensione. Nessuno però è pronto a scommetterci, chi può predire le eruzioni di un vulcano?… Intanto regala panorami splendidi e rivoli di acqua calda in cui rilassarsi. |
Monteverde Attraversato il Lago Arenal, si entra nella zona di Monteverde. Nel mondo esistono moltissimi posti che si chiamano in questo modo, ovviamente non li ho visti tutti, ma credo proprio che questo si meriti questa nomea. La strada sterrata si arrampica in salita tra verdissimi pascoli smeraldo sotto un cielo blu cobalto interrotto solo da qualche simpatica nuvoletta bianca e il vulcano sullo sfondo come un’attenta sentinella. |
I venti caldi ed umidi dei Caraibi soffiano sui pendii della Cordillera de Tilaran e si condensano in nuvole, creando il caratteristico habitat della tipica foresta nebulare del Costa Rica. A Monteverde è presenta una biodiversità estremamente elevata. Nella riserva vivono oltre 161 specie di anfibi e rettili e 91 specie di uccelli migratori di lunga distanza passano attraverso Monteverde durante la loro migrazione dopo essersi riprodotti in Nord America. |
Montezuma Montezuma è un posto strano. Ci sono molti italiani, tanti new hippie e poi tantissimi new hippie italiani… Il villaggio è molto isolato, incastonato in una piccola baia tra scogliere, colline, spiagge e oceano. È affacciato sul golfo de Nicoya ed è forse l’unico posto sul pacifico senza onde e dove si può vedere il sole nascere dal mare. Non è un luogo imperdibile e ormai è assediato dai turisti come molti altri, ma l'atmosfera è diversa, è un luogo che cattura… |
Quepos Quepos è la cittadina che sorge alle porte del Parco di Manuel Antonio, il parco più visitato del Costarica. A Quepos ci sono tanti ristoranti e alberghi per i “gringos” che giungono qui a flotte. La città però mantiene un'anima genuina, soprattutto allontanandosi dal lungomare. Girato l'angolo dalle vie principali è facile tornare nel vero Costarica. |
Manuel Antonio Il paque nacional de Manuel Antonio è forse la principale attrazione del Costarica. Tutti coloro che visitano questo paese, sia per il surf, sia per la natura, sia perché in transito per un viaggio di mesi attraverso tutta l’America latina, finiscono col passare una giornata in questa gemma verde sul Pacifico. Il risultato è un parco pieno di turisti, soprattutto comitive di americani con la loro guida che, attraverso il suo cannocchiale, mostra ad ognuno dei partecipanti gli animali sugli alberi. Entrare per primi però, garantisce il diritto di vedere deserta una delle più belle spiagge affacciate sul Pacifico di tutto il centroamerica. |
Dominical Dominical non è un vero villaggio. È semplicemente una strada sterrata che, da quella principale, punta dritta verso l'oceano come a volersi tuffare per raggiungere l'onda perfetta, come fanno tutti quelli vengono in questa località. Qui si viene per surfare e rilassarsi su un’amaca non c’è molto altro, ma credo che basti, no? |
Uvita La scrittrice della mia guida afferma che: in Costarica ogni sentiero sembra condurre a un lago vulcanico, a una spiaggia deserta o a una cascata. Quello che si arrampica sulla montagna dietro Uvita raggiunge proprio una piccola catarata che forma una pozza. I ticos si divertono a tuffarsi con sorprendenti evoluzioni, qui non gli basta surfare l'oceano con le tavole, surfano anche le cascate a piedi nudi… |
Bahia Drake Bahia Drake è uno dei luoghi più remoti del Costarica. Si raggiunge solo con un’ora di barca lungo un fiume e poi seguendo la costa pacifica oppure con un'ora e mezza di strada sterrata e 5 guadi. L'atmosfera che si respira è sicuramente particolare. Una piccola spiaggia di fronte, un grande parco alle spalle e un turismo ancora sostenibile, chissà quanto durerà… |
Corcovado Il Parco del Corcovado è una delle aree più aspre ed incontaminate del Costarica, considerato dagli studiosi tra le aree biologicamente più ricche del pianeta. La sua fauna lascia a bocca aperta. In una sola escursione di mezza giornata ho visto: 3 tapiri, diversi coati, un bradipo, due specie diverse di scimmie, numerosi, coccodrilli, senza contare i diversi uccelli e un paio di balene durante il trasferimento in barca. Per chi ama la natura, cosa desiderare di meglio? |
Puerto Viejo Oceano Pacifico… devo salutarti nuovamente. Sono passati 9 anni dall’ultima volta e chissà quanti ne passeranno ancora, spero meno! Questo è proprio l’Oceano per eccellenza… È tempo di cambiare aria, dalla costa pacifica al mar del Caribe. Puerto Viejo è la località più africana del Costarica. Qui si respira l’aria caraibica e Panama è a meno di un’ora di auto. L’onnipresente turismo di massa qui non ha ancora lasciato i suoi segni. |
Panama Panama dista solamente 30 chilometri da Puerto Viejo. È un paese completamente diverso dal Costarica, meno turistico, più autentico, maggiormente legato alle sue tradizioni. Non sarà un’esperienza lunghissima e non mi permetterà di comprendere a pieno questo paese, ma credo valga ugualmente la pena di farla. Adoro attraversare i confini a piedi. È un’esperienza dal sapore particolare. Credo che, in qualche modo, faccia vivere la vera sensazione di “viaggio”. Formalità di uscita immediatamente seguite da quelle di entrata, senza alcun volo aereo ad interrompere le poesia nel mezzo. Bienvenido en Panama!! |
Bocas del Toro Bocas del Toro è la maggiore destinazione turistica di Panama. Caraibica, africana, creola e giamaicana, è comunque riuscita a mantenere una sua anima autentica. Gli edifici curati e puliti sono tinteggiati a colori pastello, mentre quelli dietro le vie principali mantengono il loro fascino decadente. La popolazione locale convive perfettamente con i turisti di passaggio, quasi tutti giovani che viaggiano con “lo zaino in spalla”. |
Bocas consiste in sette isole principali e altri numerosi isolotti che ne compongono un arcipelago anche parco naturale. Le spiagge sono bianche, è comune vedere stelle di mare e delfini, e la foresta raggiunge il mare dando vita a numerosi scorci da cartolina. La domenica in spiaggia è una festa. Le famiglie bochesi vanno alla playa a godersi la giornata tra bagni, musica, tavolini e sedie di plastica e cocktail a base di pina e cocco. |
Cahuita Rieccomi in Costarica, inizia la risalita lungo la costa Caraibica... Il parco di Cahuita è uno dei parchi meno conosciuti e frequentati del Costarica, ma, a mio avviso, anche uno dei più belli. Il sentiero di circa nove chilometri si sviluppa quasi interamente a ridosso della spiaggia di sabbia chiara, che può essere raggiunta in qualunque momento attraverso piccoli e agevoli passaggi. Si vedono praticamente tutti gli animali degli altri parchi, ma i continui scorci sul mare e la possibilità di bagni rinfrescanti lungo il cammino gli forniscono una carta in più rispetto gli altri. |
Tortuguero Per raggiungere il villaggio di Tortughero è necessaria un’imbarcazione o l'aereo. Se si decide di viaggiare sull'acqua il viaggio è lungo, ma molto interessante. È un viaggio nel viaggio. Si prendono due o tre autobus “collettivos” e infine la barca che attraversa canali, fiumi e lagune nella foresta. Durante il tragitto è comune vedere numerosi abitanti della foresta che siano persone in villaggi lungo i corsi d’acqua, o animali che vengono ad abbeverarsi. |
Il parco del Tortughero famoso per la presenza di numerosissime tartarughe che, durante la stagione riproduttiva, vengono su questa lunga spiaggia a deporre le uova. Il Tortughero però, non è solo questo, è diverso dagli altri parchi del Costarica. Si visita quasi esclusivamente in barca e la sua inaccessibilità lo ha mantenuto il più selvaggio tra i parchi. Oltre le miriadi di uccelli, gli ormai soliti bradipi e scimmie, andiamo a caccia della lucertola Gesù Cristo, come la chiamano qui. Si tratta del simpatico rettile in grado di correre sull’acqua grazie alla velocità e alle sue zampe. Ne vediamo numerose e con qualche escamotages, riusciamo anche a fargli fare qualche passo sull’acqua. |
Vulcano Irazù Ormai il viaggio è agli sgoccioli, nell’ultimo giorno decido di salire su uno dei due vulcani nei dintorni di San Jose. È la prima volta che salgo veramente al cratere di un vulcano. È un paesaggio lunare, questa sabbia finissima e leggerissima si infila ovunque. Il vulcano Irazù è il più alto vulcano della Costa Rica, ed è anche uno dei più attivi. Il cratere che è stato storicamente attivo adesso contiene un piccolo lago che ogni poco tempo cambia di colore. |
Il viaggio è terminato, è giunto il momento di salutare l’unico (almeno che io sappia) paese al mondo senza esercito. Il Costarica ha fatto questa scelta nel 1949 e ha deciso di investire tutto sul turismo e sulla salvaguardia della natura. Chi viene a visitare questo paese, se non viene per le onde e per il surf, ci viene soprattutto per entrare in contatto con una natura prorompente. Foreste, vulcani, cascate, spiagge interminabili, fiumi per il rafting… Una volta qui però, scopre che i “ticos” sono la vera forza del Costarica. Sempre sorridenti, ospitali, pronti ad aiutarti senza secondi fini. Che altro dire di un popolo che ha coniato “pura vida” come suo motto nazionale? |
L’aver puntato così tanto sul turismo però, ha sradicato molte delle tradizioni, degli usi e dei costumi di questo paese, facendo del Costarica un paese molto ricco e anche molto caro. Anche nell’architettura, raramente si scovano tracce del passato. I suoi abitanti vivono quasi tutti in modo agiato, è proprio chiacchierando con loro che mi fanno notare che questa sottile striscia di terra tra 2 oceani è sempre stato un ponte tra il nord e il sud America. È sempre stato un paese “di passaggio” e anche in passato non ha mai avuto una storia molto importante se paragonata a quella dei Maya, poco più a nord o a quella degli Inca , poco più a sud. Nemmeno gli spagnoli o gli altri conquistadores si sono soffermati più di tanto in questa terra ritenuta spesso inospitale per i numerosi vulcani, le montagne fredde e umide e le fitte foreste. Da un lato questo non ha fornito grandi memorie storiche, ma dall’altro ha permesso di preservare quanto di più stupefacente è presente in questo paese, quello che gli è stato donato da madre natura.
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