Fotografare l'acqua e le cascate
Se siete incappati in questa pagina è facile che siate minimamente appassionati di fotografia e abbiate provato a fotografare una cascata e vi siate chiesti: “come si fa a fare quel bell’effetto dell’acqua che si muove?” “Ma si, quelle strisce bianche effetto seta!”.
Tutti davanti ad una cascata scattano almeno una foto, ma poi guardano quelle delle riviste o di instagram e la loro foto risulta banale. Tranquilli non c’è nulla di troppo difficile bastano poche dritte e un minimo di attrezzatura per ottenere un ottimo “motion blur”.
In questo articolo ho raccolto tutti i consigli per foto splendide, rispondendo alle più classiche domande.
Premessa.
La fotografia è luce, è la luce che imprime un elemento sensibile (la pellicola un tempo, il sensore oggi).
La quantità di luce che arriva al sensore regola l’esposizione della foto:
Al contrario se vogliamo che il soggetto in movimento risulti “mosso” (l’effetto seta dell’acqua) dovremo usare un tempo lungo e ridurre la luce che entra chiudendo molto il diaframma.
Ma che fare se la scena è molto luminosa: noi abbiamo già chiuso tutto il diaframma, ma il tempo di esposizione è ancora troppo veloce per fornire movimento all’acqua? Dobbiamo mettere un occhiale da sole alla macchina fotografica: un filtro ND!
Ora che avete capito il concetto vediamo nel dettaglio gli altri aspetti.
Quale attrezzatura serve per fotografare l’acqua?
Ecco che iniziamo ad entrare nel tecnico di quest’articolo.
La prima cosa che vi servirà è ovviamente una fotocamera reflex o mirrorless (Micro Quarto-Terzi, APS o Fullframe) con la possibilità di impostazioni manuali. Anche alcune app per gli smartphone consentono alcune impostazioni manuali, ma sarà più difficile ottenere ciò che volete.
Abbiamo detto che vogliamo usare un tempo di esposizione lungo per dare l’effetto di movimento all’acqua, ma se nel frattempo si muove anche la fotocamera tutta la foto sarà mossa. Ecco che quindi vi servirà un buon treppiede, stabile e possibilmente di buon materiale.
Un filtro ND, il famigerato occhiale da sole della macchina fotografica.
I filtri Neutral Density sono lenti scure da installare sull’obbiettivo della vostra macchina, che limitano la luce che entra in modo omogeneo e neutro senza l'introduzione di dominanti cromatiche.
Esistono numerosi filtri in commercio e sono numerati da ND2 fino a ND400. Maggiore è il numero è più il filtro è scuro. Il numero sta ad indicare quante volte il tempo di esposizione dovrà essere moltiplicato per avere la stessa resa luminosa. Ad esempio con un ND2 il tempo di esposizione viene moltiplicato per 2: da 1 a 2 sec.
Esistono anche filtri variabili che permettono di regolare l’intensità ruotando una ghiera.
Come impostare la fotocamera?
È sicuramente importantissimo impostare il salvataggio dei file in RAW, in modo da avere una maggiore qualità e possibilità di editing in post produzione.
Non sapere cos’è un file RAW, non avete praticamente mai post-prodotto una foto, e non vi interessa farlo, ma volete ugualmente una bella foto d’effetto? Va beh, in questo caso scattate pure in JPG.
Scattando con il cavalletto, è molto importante disattivare lo stabilizzatore di immagine (sia della camera che dell’ottica).
L’utilizzo di un controllo remoto (telecomando o autoscatto), è vitale per evitare di toccare la fotocamera e minimizzare le vibrazioni.
Per quanto riguarda i parametri “base” (ISO, tempo di esposizione e diaframma) non esistono accoppiamenti precostruiti vincenti, ma in linea di massima dovrete cercare di ridurre il più possibile la luce che entra nella lente in modo da poter usare tempi lunghi.
Verrebbe da pensare che il diaframma vada impostato su valori massimi (verso f22) per diminuire la luce e avere molta profondità di campo, ma in questo modo aumenta anche la diffrazione della luce. Se non conoscete i limiti della vostra fotocamera (nel senso di insieme corpo+obiettivo) in termini diffrazione, rimanete su valori tra l’f8 e l’f13. Se volete approfondire l’aspetto della diffrazione ho scritto un piccolo paragrafo a fondo pagina.
Il tempo di esposizione deve sicuramente essere superiore a 1/10, ma questo dipende dalla velocità dell’acqua e dall’effetto che volete dare.
Gli ISO rispondono sempre alla regola generale di mantenerli al valore minimo possibile. In questa situazione sarà molto semplice utilizzare il minimo (50, 100 o 200 a seconda della macchina).
Tutti davanti ad una cascata scattano almeno una foto, ma poi guardano quelle delle riviste o di instagram e la loro foto risulta banale. Tranquilli non c’è nulla di troppo difficile bastano poche dritte e un minimo di attrezzatura per ottenere un ottimo “motion blur”.
In questo articolo ho raccolto tutti i consigli per foto splendide, rispondendo alle più classiche domande.
Premessa.
La fotografia è luce, è la luce che imprime un elemento sensibile (la pellicola un tempo, il sensore oggi).
La quantità di luce che arriva al sensore regola l’esposizione della foto:
- tanta luce=foto molto chiara,
- poca luce=foto molto scura.
- regolando l’apertura del buco da cui entra la luce (regolazione del diaframma)
- regolando il tempo in cui il buco rimane aperto (tempo di esposizione).
Al contrario se vogliamo che il soggetto in movimento risulti “mosso” (l’effetto seta dell’acqua) dovremo usare un tempo lungo e ridurre la luce che entra chiudendo molto il diaframma.
Ma che fare se la scena è molto luminosa: noi abbiamo già chiuso tutto il diaframma, ma il tempo di esposizione è ancora troppo veloce per fornire movimento all’acqua? Dobbiamo mettere un occhiale da sole alla macchina fotografica: un filtro ND!
Ora che avete capito il concetto vediamo nel dettaglio gli altri aspetti.
Quale attrezzatura serve per fotografare l’acqua?
Ecco che iniziamo ad entrare nel tecnico di quest’articolo.
La prima cosa che vi servirà è ovviamente una fotocamera reflex o mirrorless (Micro Quarto-Terzi, APS o Fullframe) con la possibilità di impostazioni manuali. Anche alcune app per gli smartphone consentono alcune impostazioni manuali, ma sarà più difficile ottenere ciò che volete.
Abbiamo detto che vogliamo usare un tempo di esposizione lungo per dare l’effetto di movimento all’acqua, ma se nel frattempo si muove anche la fotocamera tutta la foto sarà mossa. Ecco che quindi vi servirà un buon treppiede, stabile e possibilmente di buon materiale.
Un filtro ND, il famigerato occhiale da sole della macchina fotografica.
I filtri Neutral Density sono lenti scure da installare sull’obbiettivo della vostra macchina, che limitano la luce che entra in modo omogeneo e neutro senza l'introduzione di dominanti cromatiche.
Esistono numerosi filtri in commercio e sono numerati da ND2 fino a ND400. Maggiore è il numero è più il filtro è scuro. Il numero sta ad indicare quante volte il tempo di esposizione dovrà essere moltiplicato per avere la stessa resa luminosa. Ad esempio con un ND2 il tempo di esposizione viene moltiplicato per 2: da 1 a 2 sec.
Esistono anche filtri variabili che permettono di regolare l’intensità ruotando una ghiera.
Come impostare la fotocamera?
È sicuramente importantissimo impostare il salvataggio dei file in RAW, in modo da avere una maggiore qualità e possibilità di editing in post produzione.
Non sapere cos’è un file RAW, non avete praticamente mai post-prodotto una foto, e non vi interessa farlo, ma volete ugualmente una bella foto d’effetto? Va beh, in questo caso scattate pure in JPG.
Scattando con il cavalletto, è molto importante disattivare lo stabilizzatore di immagine (sia della camera che dell’ottica).
L’utilizzo di un controllo remoto (telecomando o autoscatto), è vitale per evitare di toccare la fotocamera e minimizzare le vibrazioni.
Per quanto riguarda i parametri “base” (ISO, tempo di esposizione e diaframma) non esistono accoppiamenti precostruiti vincenti, ma in linea di massima dovrete cercare di ridurre il più possibile la luce che entra nella lente in modo da poter usare tempi lunghi.
Verrebbe da pensare che il diaframma vada impostato su valori massimi (verso f22) per diminuire la luce e avere molta profondità di campo, ma in questo modo aumenta anche la diffrazione della luce. Se non conoscete i limiti della vostra fotocamera (nel senso di insieme corpo+obiettivo) in termini diffrazione, rimanete su valori tra l’f8 e l’f13. Se volete approfondire l’aspetto della diffrazione ho scritto un piccolo paragrafo a fondo pagina.
Il tempo di esposizione deve sicuramente essere superiore a 1/10, ma questo dipende dalla velocità dell’acqua e dall’effetto che volete dare.
- Per una cascata o una fontana provate un tempo che va da 1/3 di secondo a 2 secondi
- Per un ruscello o un torrente un tempo da 2 a 8 secondi
- Per le onde del mare sugli scogli da 10 a 30 secondi.
Gli ISO rispondono sempre alla regola generale di mantenerli al valore minimo possibile. In questa situazione sarà molto semplice utilizzare il minimo (50, 100 o 200 a seconda della macchina).
E se invece volessi fermare gli schizzi?
Ci sono situazioni in cui è maggiormente d’effetto “fermare l’acqua” ad esempio volendo catturare uno spuzzo.
In questi casi il ragionamento da fare è esattamente l’opposto:
Cos’è e come funziona la diffrazione.
I raggi di luce che entrano in una lente fotografica passano attraverso una piccola apertura: il diaframma. Una volta superata, iniziano a divergere e interferiscono l’uno con l’altro diminuendo la nitidezza dell’immagine impressa sul sensore. Questo fenomeno diventa più significativo quanto la dimensione dell’apertura diminuisce, per questo è importante non esagerare. A questo vanno aggiunti alcuni altri fattori che influiscono negativamente:
Ci sono situazioni in cui è maggiormente d’effetto “fermare l’acqua” ad esempio volendo catturare uno spuzzo.
In questi casi il ragionamento da fare è esattamente l’opposto:
- il tempo di esposizione sarà il più veloce possibile (potete scattare senza cavalletto);
- potrebbe essere utile utilizzare uno scatto continuo in modo da cogliere l’attimo migliore;
- dovrete rimuovere il filtro ND;
- un diaframma aperto potrebbe donare un “effetto sfocato” alla composizione, ma non esagerate in modo da non avere troppa difficoltà con la messa a fuoco,
- se la scena non è abbastanza luminosa dovrete agire sugli ISO aumentandoli, ma attenzione al “rumore” (quel disturbo che crea l’effetto granulare dell’immagine).
Cos’è e come funziona la diffrazione.
I raggi di luce che entrano in una lente fotografica passano attraverso una piccola apertura: il diaframma. Una volta superata, iniziano a divergere e interferiscono l’uno con l’altro diminuendo la nitidezza dell’immagine impressa sul sensore. Questo fenomeno diventa più significativo quanto la dimensione dell’apertura diminuisce, per questo è importante non esagerare. A questo vanno aggiunti alcuni altri fattori che influiscono negativamente:
- i pixel non occupano il 100% dell’area del sensore ma esistono degli spazi tra di loro;
- i pixel non sono perfettamente circolari ma tendono ad avere angoli (forma rettangolare);
- il diaframma non è mai perfettamente circolare a causa del numero non elevatissimo di alette.
Ora dovreste avere tutte le carte in regola per le vostre foto, è necessaria solo un pochino di pratica.