Il circolo d’oro
Cos’è il circolo d’oro?
Se vi siete mai interessati ad un viaggio in Islanda avrete sicuramente sentito parlare del circolo d’oro. Il Golden Circle è il nome che è stato dato al percorso di circa 300 km che parte da Reykjavik e che attraversa alcuni dei paesaggi più belli e famosi dell’Islanda. È diventato così famoso grazie alla vicinanza alla capitale e alla possibilità di fare questo percorso in un solo giorno.
Le tre tappe più famose sono il parco Þingvellir, la cascata di Gulfoss, e il Geysir. Ad ognuno di questi luoghi ho dedicato una pagina, mentre qui ho elencato le altre attrattive che consiglio di visitare lungo il percorso, se avete un po’ più di tempo.
La prima tappa del Circolo d’oro (sia che partiate da Reykjavik o che proveniate da nord seguendo il mio itinerario invernale) è il parco Þingvellir.
Laugarvatn
Lasciato il parco, continuate sulla strada 36 e svoltate a sinistra sulla 365. Arriverete a Laugarvatn, un’ottima cittadina che potete usare come base per visitare il circolo d’oro se non arrivate da Reykjavik.
Questo piccolo centro sul lago ha due attrattive importanti, un ottimo ristorante di specialità islandesi e un paio di piscine termali.
Il Lindin (www.laugarvatn.is) del famoso chef Baldur, è probabilmente il miglior ristorante della zona e offre piatti islandesi di qualità preparati con ingredienti locali. Il locale si trova in una casetta color argento affacciata sul lago, con arredo semplice e tavoli in legno.
Il lago su cui si affaccia il paese è alimentato dai ruscelli che provengono dalle alture alle sue spalle e dalla sorgente termale di Vígðalaug, famosa sin dall’epoca medievale. Sul bordo del lago sorgono un paio di piscine termali: Fontana (www.fontana.is) più elegante ed esclusiva e l’hot pot subito accanto, che costa un terzo.
Lasciata la 365 continuate sulla strada 37 e poi la 35 fino al Geysir, ma circa a metà strada sulla sinistra fermatevi ad ammirare la cascata di Bruarfoss. In inverno le condizioni della deviazione per raggiungere la cascata potrebbero non essere ottimali.
Continuando lungo la 35 arriverete alla mastodontica cascata di Gullfoss.
Se vi siete mai interessati ad un viaggio in Islanda avrete sicuramente sentito parlare del circolo d’oro. Il Golden Circle è il nome che è stato dato al percorso di circa 300 km che parte da Reykjavik e che attraversa alcuni dei paesaggi più belli e famosi dell’Islanda. È diventato così famoso grazie alla vicinanza alla capitale e alla possibilità di fare questo percorso in un solo giorno.
Le tre tappe più famose sono il parco Þingvellir, la cascata di Gulfoss, e il Geysir. Ad ognuno di questi luoghi ho dedicato una pagina, mentre qui ho elencato le altre attrattive che consiglio di visitare lungo il percorso, se avete un po’ più di tempo.
La prima tappa del Circolo d’oro (sia che partiate da Reykjavik o che proveniate da nord seguendo il mio itinerario invernale) è il parco Þingvellir.
Laugarvatn
Lasciato il parco, continuate sulla strada 36 e svoltate a sinistra sulla 365. Arriverete a Laugarvatn, un’ottima cittadina che potete usare come base per visitare il circolo d’oro se non arrivate da Reykjavik.
Questo piccolo centro sul lago ha due attrattive importanti, un ottimo ristorante di specialità islandesi e un paio di piscine termali.
Il Lindin (www.laugarvatn.is) del famoso chef Baldur, è probabilmente il miglior ristorante della zona e offre piatti islandesi di qualità preparati con ingredienti locali. Il locale si trova in una casetta color argento affacciata sul lago, con arredo semplice e tavoli in legno.
Il lago su cui si affaccia il paese è alimentato dai ruscelli che provengono dalle alture alle sue spalle e dalla sorgente termale di Vígðalaug, famosa sin dall’epoca medievale. Sul bordo del lago sorgono un paio di piscine termali: Fontana (www.fontana.is) più elegante ed esclusiva e l’hot pot subito accanto, che costa un terzo.
Lasciata la 365 continuate sulla strada 37 e poi la 35 fino al Geysir, ma circa a metà strada sulla sinistra fermatevi ad ammirare la cascata di Bruarfoss. In inverno le condizioni della deviazione per raggiungere la cascata potrebbero non essere ottimali.
Continuando lungo la 35 arriverete alla mastodontica cascata di Gullfoss.
Terminata la visita di Gullfoss avete 2 possibilità. Continuare verso sud sulla strada 35 o prendere la 30.
La 30 vi condurrà a Flúðir dove ci sono un paio di sorgenti termali, mentre prendendo la 35 seguirete la valle del fiume Hvítá e potrete fermarvi ad ammirare la cascata di Faxafoss (chiamata anche Faxi) e arrivare a Reykholt, una cittadina rurale famosa per le sue piantagioni in serra che sfruttano l’energia geotermica. Personalmente vi consiglio un bagno caldo (avrete la possibilità di vedere tantissime cascate in Islanda), ma se avete tempo deviate sulla 359 e visitate ugualmente qualche piantagione a Reykholt (attenzione che chiudono presto).
Flúðir
Il piccolo centro rurale è una meta apprezzata dagli abitanti di Reykjavík per delle uscite fuoriporta nel weekend. La località è una tappa ambita per le sorgenti termali, ve ne segnalo un paio.
La Gamla Laugin (www.secretlagoon.is), a pagamento e con spogliatoi e snackbar e l’Hrunalaug: una hot spring naturale libera.
Anche a Flúðir ci sono alcune serre dove vengono coltivati la maggior parte dei funghi del paese.
Faxafoss
Questo salto del fiume Hvítá si trova su un terreno privato e bisogna pagare l’ingresso. In realtà, come molte altre cascate, è “gratuite”, ma con parcheggio a pagamento. Purtroppo anche se lascaite l’auto sulla strada vi addebiteranno la tariffa (a marzo 2020 700ISK), un controsenso tutto islandese…
Reykholt
Anche la cittadina rurale di Reykholt (una delle varie “Reykholt” che troverete) ruota intorno alle coltivazioni in serra e alle sorgenti di acqua calda, ma qui l’attrazione principale è il fiume Hvítá, importantissimo per quanto riguarda il rafting.
Tra le piantagioni vi segnalo quella di Friðheimar (www.fridheimar.is) dove è possibile pranzare e, prenotando in gruppo, visitare le serre e quella di lamponi di Garðyrkjustöðin Kvistar (https://m.facebook.com/kvistarnursery). In entrambe è possibile acquistare gli squisiti prodotti.
Proseguendo sulla 35 verso sud arriverete al Kerið Crater (www.kerid.is)
Questo è un cratere formatosi 6500 anni fa in seguito a un’esplosione. L’ingresso è a pagamento (400ISK a persona a marzo 2020). In estate il cratere ha vividi colori rosso e terra di Siena che contrastano con il verde del lago sul fondo. In inverno invece il paesaggio non è un granché. La cantante Björk vi ha tenuto un concerto esibendosi su una zattera galleggiante in mezzo al lago. È possibile percorrere a piedi l’intero perimetro (in una ventina di minuti) e scendere al lago nel cratere.
La 30 vi condurrà a Flúðir dove ci sono un paio di sorgenti termali, mentre prendendo la 35 seguirete la valle del fiume Hvítá e potrete fermarvi ad ammirare la cascata di Faxafoss (chiamata anche Faxi) e arrivare a Reykholt, una cittadina rurale famosa per le sue piantagioni in serra che sfruttano l’energia geotermica. Personalmente vi consiglio un bagno caldo (avrete la possibilità di vedere tantissime cascate in Islanda), ma se avete tempo deviate sulla 359 e visitate ugualmente qualche piantagione a Reykholt (attenzione che chiudono presto).
Flúðir
Il piccolo centro rurale è una meta apprezzata dagli abitanti di Reykjavík per delle uscite fuoriporta nel weekend. La località è una tappa ambita per le sorgenti termali, ve ne segnalo un paio.
La Gamla Laugin (www.secretlagoon.is), a pagamento e con spogliatoi e snackbar e l’Hrunalaug: una hot spring naturale libera.
Anche a Flúðir ci sono alcune serre dove vengono coltivati la maggior parte dei funghi del paese.
Faxafoss
Questo salto del fiume Hvítá si trova su un terreno privato e bisogna pagare l’ingresso. In realtà, come molte altre cascate, è “gratuite”, ma con parcheggio a pagamento. Purtroppo anche se lascaite l’auto sulla strada vi addebiteranno la tariffa (a marzo 2020 700ISK), un controsenso tutto islandese…
Reykholt
Anche la cittadina rurale di Reykholt (una delle varie “Reykholt” che troverete) ruota intorno alle coltivazioni in serra e alle sorgenti di acqua calda, ma qui l’attrazione principale è il fiume Hvítá, importantissimo per quanto riguarda il rafting.
Tra le piantagioni vi segnalo quella di Friðheimar (www.fridheimar.is) dove è possibile pranzare e, prenotando in gruppo, visitare le serre e quella di lamponi di Garðyrkjustöðin Kvistar (https://m.facebook.com/kvistarnursery). In entrambe è possibile acquistare gli squisiti prodotti.
Proseguendo sulla 35 verso sud arriverete al Kerið Crater (www.kerid.is)
Questo è un cratere formatosi 6500 anni fa in seguito a un’esplosione. L’ingresso è a pagamento (400ISK a persona a marzo 2020). In estate il cratere ha vividi colori rosso e terra di Siena che contrastano con il verde del lago sul fondo. In inverno invece il paesaggio non è un granché. La cantante Björk vi ha tenuto un concerto esibendosi su una zattera galleggiante in mezzo al lago. È possibile percorrere a piedi l’intero perimetro (in una ventina di minuti) e scendere al lago nel cratere.
L’itinerario si conclude qui, proseguite fino a Selfoss per rientrare a Reykjavík o verso Hella dove pernottare per continuare la visita del Paese seguendo i miei itinerari.
Sulla strada 1 tra Selfoss e Reykjavík ci sono un altro paio di attrattive davvero interessanti.
Hveragerði pop. 2500
La cittadina sorge in con un campo geotermico altamente attivo che fornisce calore a centinaia di serre. Tutto in città ruota intorno a questa energia naturale: le terme, le centrali elettriche e le serre.
È possibile visitare il parco geotermico in centro paese e passeggiare tra da pozze di fango e piscine naturali di vapore.
Sul posto è presente anche un piccolo caffè.
Appena fuori città, poco a nord della strada 1 verso Reykjavík, è possibile visitare la centrale geotermica che fornisce il 30% dell’energia del paese (www.onpower.is). L’ingresso è a pagamento e comprende il tour guidato e un’esposizione multimediale.
Sul posto è presente un caffè e il parcheggio è gratuito.
Sulla strada 39 invece, si può visitare uno dei tanti tunnel di lava del paese. (www.thelavatunnel.is). Le diverse tipologie di visite guidate sono abbastanza costose, ma vi permetteranno di avventurarvi all’interno di grotte laviche antiche di secoli.
Reykjadalur
Appena fuori città, verso ovest si trova questo fiume termale caldo. Un sentiero di circa 3 kilometri parte dal parcheggio e risale la piccola valle scenografica fino al punto dove fare il bagno, considerate circa un’ora di cammino. L’accesso è aperto 24 ore, quindi vi consiglio di approfittare delle luminose notti estive per evitare la folla di turisti.
Sulla strada 1 tra Selfoss e Reykjavík ci sono un altro paio di attrattive davvero interessanti.
Hveragerði pop. 2500
La cittadina sorge in con un campo geotermico altamente attivo che fornisce calore a centinaia di serre. Tutto in città ruota intorno a questa energia naturale: le terme, le centrali elettriche e le serre.
È possibile visitare il parco geotermico in centro paese e passeggiare tra da pozze di fango e piscine naturali di vapore.
Sul posto è presente anche un piccolo caffè.
Appena fuori città, poco a nord della strada 1 verso Reykjavík, è possibile visitare la centrale geotermica che fornisce il 30% dell’energia del paese (www.onpower.is). L’ingresso è a pagamento e comprende il tour guidato e un’esposizione multimediale.
Sul posto è presente un caffè e il parcheggio è gratuito.
Sulla strada 39 invece, si può visitare uno dei tanti tunnel di lava del paese. (www.thelavatunnel.is). Le diverse tipologie di visite guidate sono abbastanza costose, ma vi permetteranno di avventurarvi all’interno di grotte laviche antiche di secoli.
Reykjadalur
Appena fuori città, verso ovest si trova questo fiume termale caldo. Un sentiero di circa 3 kilometri parte dal parcheggio e risale la piccola valle scenografica fino al punto dove fare il bagno, considerate circa un’ora di cammino. L’accesso è aperto 24 ore, quindi vi consiglio di approfittare delle luminose notti estive per evitare la folla di turisti.
Giorno 9, volo di ritorno
È il momento di tornare verso l’aeroporto e volare a casa con l’Islanda nel cuore!
È il momento di tornare verso l’aeroporto e volare a casa con l’Islanda nel cuore!
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