Galata
Separato dalla città vecchia dal Corno d'oro e collegato ad essa attraverso il Ponte di Galata è il quartiere in cui nei secoli vissero gli emigranti. La parte alta fu ceduta ai genovesi durante l'epoca della Repubblica Marinara e presenta tutt'ora la tipica struttura e atmosfera dei Carruggi genovesi.
Ponte di Galata
Sicuramente una delle icone di Istanbul, il Ponte di Galata (in turco Galata Köprüsü) fu in origine progettato da Leonardo da Vinci. Secondo il progetto originale doveva essere lungo 360 metri, largo 24 e alto più di 40 sul livello del mare sospeso su una sola campata. Nonostante Leonardo avesse investito tutte le sue energie in questa opera avveniristica (secondo una lettera ritrovata recentemente metteva a garanzia del progetto perfino la sua testa), il sultano ritenne il ponte irrealizzabile e rinunciò a costruirlo.
Il ponte fu poi costruito e smantellato diverse volte a causa di guerre, incendi e ammodernamenti. La versione attuale, piuttosto moderna è la quinta e permette il transito automobilistico sui lati e quello tramviario al centro, con un passaggio pedonale su due livelli, ed i pittoreschi ristoranti sui due lati.
In una giornata leggermente velata attraversatelo a piedi e fermatevi a fare qualche foto ai pescatori. Con la luce giusta del mattino capirete in un attimo perché viene chiamato corno d’oro. Io sono rimasto un’ora a scattare foto molto suggestive.
Torre di Galata
Sito internet
Un altro dei simboli di Istanbul, La Torre di Galata (in turco Galata Kulesi) è l’eredità più grande lasciata dai mercanti genovesi, stabilitisi nel quartiere a partire dal 1273. La chiamarono Torre di Cristo (Christea Turris in latino) e faceva parte di una cinta fortificata in cima alla quale venne costruita la massiccia torre di pietra.
Dopo la conquista da parte degli ottomani diventò dapprima una prigione, ed in seguito un punto di osservazione per avvistare gli incendi, che affliggevano la città.
Oggi misura oltre 60 metri d’altezza e dalla sua cima è possibile ammirare uno dei panorami più belli di Istanbul. Preparate le vostre macchine fotografiche perché sarà facile catturare qualche scatto con i curiosi gabbiani e lo sfondo della città.
Una curiosità riguardo lo spessore delle sue pareti che va da 3,75 metri alla base a meno di 20 cm alla cima. Si racconta che da qui, nel XVII, un appassionato di astronomia si lanciò dalla torre con un paio di ali meccaniche e atterrò dall’altra parte del Bosforo.
Molte guide vi consiglieranno di salire sulla torre al tramonto, io invece vi suggerisco di farlo al mattino presto per tre motivi. Il primo è l’assenza di fila, il secondo è che a quell’ora avrete il sole che illumina tutta la parte antica della città, mentre preferisco consigliarvi di gustare il tramonto da uno dei battelli sul Bosforo.
Ponte di Galata
Sicuramente una delle icone di Istanbul, il Ponte di Galata (in turco Galata Köprüsü) fu in origine progettato da Leonardo da Vinci. Secondo il progetto originale doveva essere lungo 360 metri, largo 24 e alto più di 40 sul livello del mare sospeso su una sola campata. Nonostante Leonardo avesse investito tutte le sue energie in questa opera avveniristica (secondo una lettera ritrovata recentemente metteva a garanzia del progetto perfino la sua testa), il sultano ritenne il ponte irrealizzabile e rinunciò a costruirlo.
Il ponte fu poi costruito e smantellato diverse volte a causa di guerre, incendi e ammodernamenti. La versione attuale, piuttosto moderna è la quinta e permette il transito automobilistico sui lati e quello tramviario al centro, con un passaggio pedonale su due livelli, ed i pittoreschi ristoranti sui due lati.
In una giornata leggermente velata attraversatelo a piedi e fermatevi a fare qualche foto ai pescatori. Con la luce giusta del mattino capirete in un attimo perché viene chiamato corno d’oro. Io sono rimasto un’ora a scattare foto molto suggestive.
Torre di Galata
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Un altro dei simboli di Istanbul, La Torre di Galata (in turco Galata Kulesi) è l’eredità più grande lasciata dai mercanti genovesi, stabilitisi nel quartiere a partire dal 1273. La chiamarono Torre di Cristo (Christea Turris in latino) e faceva parte di una cinta fortificata in cima alla quale venne costruita la massiccia torre di pietra.
Dopo la conquista da parte degli ottomani diventò dapprima una prigione, ed in seguito un punto di osservazione per avvistare gli incendi, che affliggevano la città.
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