Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, tutto quello che c’è da sapere
In questa pagina troverete la guida completa della Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo: l’architettura, la storia, le curiosità e molte atre informazioni utili …
Ignorata spesso dai turisti, non perdetevi questa perla poco distante da Porta Napoli.
Fu fondata assieme all’attiguo monastero nel 1180 dal famoso Tancredi d'Altavilla, che divenne poi re di Sicilia.
Rappresentò un vero e proprio modello di innovazione che rinnovò e svecchiò l’architettura romanica, diffondendo nuovi modelli stilistici. Questo rinnovamento culminò nella costruzione della chiesa di Santa Caterina a Galatina della metà del Trecento, fino ad arrivare a dettare anche le linee architettoniche per la realizzazione della Cattedrale di Matera.
Il Conte donò poi il complesso ai monaci benedettini, ai quali seguirono nel 1494 i padri olivetani. Questi intervennero in maniera piuttosto decisa sulla struttura originaria trasformando il tempio romanico in una moderna chiesa barocca.
Fortunatamente l’architetto non modificò né il portale scolpito con un’intricata decorazione floreale, né il rosone, ma riempì la facciata di santi benedettini.
L'interno è diviso in tre navate da grandi pilastri con semicolonne addossate. L’alta navata centrale con volta a botte e le strette laterali sovrastate da volte a crociera ogivali danno la sensazione di un’altezza vertiginosa. Alzando lo sguardo nel transetto vedrete innalzarsi la cupola ellittica su un tamburo ottagonale.
Dal fondo della navata destra entrate nella sagrestia: gli affreschi vi lasceranno senza fiato.
Nel cinquecentesco venne aggiunto il chiostro a cui si accede sia dalla sagrestia che dalla navata di destra. L’ampio e semplice cortile è in netto contrasto con la sfarzosità ammirata finora. L’elaborato baldacchino sovrastante il pozzo nel centro venne infatti aggiunto solo nel seicento.
Dal chiostro riuscirete anche ad ammirare il campanile a vela con la meridiana e la cupola in stile bizantino.
Ignorata spesso dai turisti, non perdetevi questa perla poco distante da Porta Napoli.
Fu fondata assieme all’attiguo monastero nel 1180 dal famoso Tancredi d'Altavilla, che divenne poi re di Sicilia.
Rappresentò un vero e proprio modello di innovazione che rinnovò e svecchiò l’architettura romanica, diffondendo nuovi modelli stilistici. Questo rinnovamento culminò nella costruzione della chiesa di Santa Caterina a Galatina della metà del Trecento, fino ad arrivare a dettare anche le linee architettoniche per la realizzazione della Cattedrale di Matera.
Il Conte donò poi il complesso ai monaci benedettini, ai quali seguirono nel 1494 i padri olivetani. Questi intervennero in maniera piuttosto decisa sulla struttura originaria trasformando il tempio romanico in una moderna chiesa barocca.
Fortunatamente l’architetto non modificò né il portale scolpito con un’intricata decorazione floreale, né il rosone, ma riempì la facciata di santi benedettini.
L'interno è diviso in tre navate da grandi pilastri con semicolonne addossate. L’alta navata centrale con volta a botte e le strette laterali sovrastate da volte a crociera ogivali danno la sensazione di un’altezza vertiginosa. Alzando lo sguardo nel transetto vedrete innalzarsi la cupola ellittica su un tamburo ottagonale.
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