Ravello, tutto quello che c’è da vedere
In questa pagina troverete tutte le informazioni e i consigli su cosa vedere a Ravello.
Per quanto riguarda le informazioni pratiche come “dove dormire”, “dove mangiare”, “i trasporti”, ecc, vi invito a leggere questa pagina.
Questo piccolo paesino di 2500 abitanti adagiato in una stupenda posizione panoramica su uno sperone roccioso dei monti Lattari che divide la valle del Dragone da quelle della Reghinna è stato per me una piacevolissima sorpresa.
La sua ampia vista sul golfo, le sue bellezze naturali ed artistiche, i suoi giardini e gli scorci panoramici ne fanno da sempre un luogo di soggiorno indimenticabile.
Ammetto la mia ignoranza, ma prima di scoprirlo credevo che i luoghi più interessanti della Costiera fossero Amalfi e Positano, invece Ravello è assolutamente da non perdere!!!
Il musicista Richard Wagner ritrovò la sua ispirazione nel parco di Villa Rufolo, dove immaginò il giardino fatato di Klingsor. Questo luogo verrà poi decantato in Parsifal: una delle sue opere capolavoro.
Ravello non inspirò solo Wagner, ma suggerì anche a D.H. Lawrence la trama del suo celebre romanzo L’amante di Lady Chatterley e colpì Gore Vidal a tal punto, che lo scrittore vi rimase per 30 anni, diventandone addirittura cittadino onorario.
L’elenco di musicisti, artisti e scrittori influenzati da questo luogo magnifico è ancora lungo e contiene nomi tra cui Ruskin, Mirò, Echer, Gide e Turner.
L’abitato che conserva il suo aspetto medievale fatto di piccole case, contorte stradine, ville e chiese con stupendi mosaici di influenza bizantina e araba, è forse il luogo della costiera col maggior numero di attrattive e secondo per il glamour solo a Positano.
Passeggiando e avventurandovi oltre alle vie principali scoprirete vicoli secondari con una vita legata alle tradizioni rurali della regione, con muri a secco, case semplici, giardini invasi dalla vegetazione, orti ben curati e gatti che sonnecchiano al sole.
Per quanto riguarda le informazioni pratiche come “dove dormire”, “dove mangiare”, “i trasporti”, ecc, vi invito a leggere questa pagina.
Questo piccolo paesino di 2500 abitanti adagiato in una stupenda posizione panoramica su uno sperone roccioso dei monti Lattari che divide la valle del Dragone da quelle della Reghinna è stato per me una piacevolissima sorpresa.
La sua ampia vista sul golfo, le sue bellezze naturali ed artistiche, i suoi giardini e gli scorci panoramici ne fanno da sempre un luogo di soggiorno indimenticabile.
Ammetto la mia ignoranza, ma prima di scoprirlo credevo che i luoghi più interessanti della Costiera fossero Amalfi e Positano, invece Ravello è assolutamente da non perdere!!!
Il musicista Richard Wagner ritrovò la sua ispirazione nel parco di Villa Rufolo, dove immaginò il giardino fatato di Klingsor. Questo luogo verrà poi decantato in Parsifal: una delle sue opere capolavoro.
Ravello non inspirò solo Wagner, ma suggerì anche a D.H. Lawrence la trama del suo celebre romanzo L’amante di Lady Chatterley e colpì Gore Vidal a tal punto, che lo scrittore vi rimase per 30 anni, diventandone addirittura cittadino onorario.
L’elenco di musicisti, artisti e scrittori influenzati da questo luogo magnifico è ancora lungo e contiene nomi tra cui Ruskin, Mirò, Echer, Gide e Turner.
L’abitato che conserva il suo aspetto medievale fatto di piccole case, contorte stradine, ville e chiese con stupendi mosaici di influenza bizantina e araba, è forse il luogo della costiera col maggior numero di attrattive e secondo per il glamour solo a Positano.
Passeggiando e avventurandovi oltre alle vie principali scoprirete vicoli secondari con una vita legata alle tradizioni rurali della regione, con muri a secco, case semplici, giardini invasi dalla vegetazione, orti ben curati e gatti che sonnecchiano al sole.
STORIA
Fondata presumibilmente nel V secolo come rifugio dai barbari responsabili del sacco di Roma, Ravello fu costruita in posizione elevata sulle colline anziché sulla costa come gli altri insediamenti della Costiera Amalfitana.
Le prime notizie certe su Ravello risalgono al IX secolo, quando entrò a far parte della Repubblica Marinara di Amalfi. Quando questa si ribellò ai Normanni, Ravello volle invece rimanere fedele a questi e per tale motivo gli amalfitani la chiamarono Rebello da cui Ravello.
Per la fedeltà mostrata verso i Normanni, nel 1086, fu elevata dal Papa Vittore III a Sede vescovile, col privilegio di essere dipendente direttamente dalla Sede Romana.
Tra il X e il XIII secolo raggiunse il massimo splendore nel campo economico, commerciale e culturale grazie alle attività commerciali dei suoi intraprendenti e facoltosi uomini d’affari. In quel periodo era frequente trovare in molte città del Mediterraneo vere e proprie colonie dette Rue Ravellenium.
Tornata sotto la protezione di Amalfi ed avendola aiutata in una battaglia contro la repubblica marinara di Pisa, subì la vendetta dei pisani che, dopo aver saccheggiato e distrutto Amalfi, nel 1137 fecero lo stesso con Ravello.
Malgrado la grave sconfitta, la città si riprese e continuò ad essere per altri due secoli un ricco e fiorente centro artistico, religioso e culturale.
Dal XV secolo le principali famiglie gentilizie ravellesi e numerosi personaggi chiave si trasferirono a Napoli dando inizio ad un lento declino che culminò nei secoli XVII e XVIII.
Fortunatamente nel XIX secolo viaggiatori stranieri e soprattutto artisti divulgarono la fama delle sue bellezze naturali e del suo patrimonio artistico dando vita ad una rinascita civile, economica e culturale.
LA VISITA
Il centro storico è categoricamente da esplorare a piedi. Iniziate la vostra visita dalla Piazza Centrale di fronte al Duomo.
Duomo
sito internet
La cattedrale di Ravello dedicata a Santa Maria Assunta e San Pantaleone è stata portata a termine nel 1086 su base del modello dell’abbazia di Montecassino. Nei secoli è stata rimaneggiata più volte: la facciata risale al XVI secolo, il portale centrale in bronzo (uno dei pochi rimasti in Italia) fu realizzato nel 1179, mentre l’interno è invece di fine Novecento.
Appena entrati notate come il pavimento sia inclinato verso la piazza: un accorgimento destinato a enfatizzare l’effetto prospettico della chiesa.
Di particolare interesse è il magnifico pulpito sostenuto da sei colonne tortili, decorate con mosaici raffiguranti pavoni e altri uccelli, che poggiano su leoni marmorei.
Fondata presumibilmente nel V secolo come rifugio dai barbari responsabili del sacco di Roma, Ravello fu costruita in posizione elevata sulle colline anziché sulla costa come gli altri insediamenti della Costiera Amalfitana.
Le prime notizie certe su Ravello risalgono al IX secolo, quando entrò a far parte della Repubblica Marinara di Amalfi. Quando questa si ribellò ai Normanni, Ravello volle invece rimanere fedele a questi e per tale motivo gli amalfitani la chiamarono Rebello da cui Ravello.
Per la fedeltà mostrata verso i Normanni, nel 1086, fu elevata dal Papa Vittore III a Sede vescovile, col privilegio di essere dipendente direttamente dalla Sede Romana.
Tra il X e il XIII secolo raggiunse il massimo splendore nel campo economico, commerciale e culturale grazie alle attività commerciali dei suoi intraprendenti e facoltosi uomini d’affari. In quel periodo era frequente trovare in molte città del Mediterraneo vere e proprie colonie dette Rue Ravellenium.
Tornata sotto la protezione di Amalfi ed avendola aiutata in una battaglia contro la repubblica marinara di Pisa, subì la vendetta dei pisani che, dopo aver saccheggiato e distrutto Amalfi, nel 1137 fecero lo stesso con Ravello.
Malgrado la grave sconfitta, la città si riprese e continuò ad essere per altri due secoli un ricco e fiorente centro artistico, religioso e culturale.
Dal XV secolo le principali famiglie gentilizie ravellesi e numerosi personaggi chiave si trasferirono a Napoli dando inizio ad un lento declino che culminò nei secoli XVII e XVIII.
Fortunatamente nel XIX secolo viaggiatori stranieri e soprattutto artisti divulgarono la fama delle sue bellezze naturali e del suo patrimonio artistico dando vita ad una rinascita civile, economica e culturale.
LA VISITA
Il centro storico è categoricamente da esplorare a piedi. Iniziate la vostra visita dalla Piazza Centrale di fronte al Duomo.
Duomo
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La cattedrale di Ravello dedicata a Santa Maria Assunta e San Pantaleone è stata portata a termine nel 1086 su base del modello dell’abbazia di Montecassino. Nei secoli è stata rimaneggiata più volte: la facciata risale al XVI secolo, il portale centrale in bronzo (uno dei pochi rimasti in Italia) fu realizzato nel 1179, mentre l’interno è invece di fine Novecento.
Appena entrati notate come il pavimento sia inclinato verso la piazza: un accorgimento destinato a enfatizzare l’effetto prospettico della chiesa.
Di particolare interesse è il magnifico pulpito sostenuto da sei colonne tortili, decorate con mosaici raffiguranti pavoni e altri uccelli, che poggiano su leoni marmorei.
Museo del Corallo
sito internet
In piazza, proprio a fianco del Duomo, sorge, in quella che ad una prima occhiata potrebbe sembrare una bottega-laboratorio, questo piccolo museo. Nato nel 1986 questo museo vi permetterà di conosce la la vita del corallaro Giorgio Filocamo, storico collezionista di coralli discendente di una famiglia siculo-napoletana da sempre affascinata dal prezioso scheletro calcareo. La collezione comprende: una Madonna della metà del XVI secolo, un’anfora romana del III secolo d.C., alcuni pettini in tartaruga e qualche dipinto a olio.
Villa Rufolo
sito internet
L’attrattiva principale della Piazza è certamente questa villa celebre per i suoi splendidi giardini terrazzati.
A sud del Duomo una torre trecentesca ne segna l’ingresso, la torre ospita un museo interattivo che illustra la storia della villa e i personaggi a essa legati, oltre a un’esposizione di opere d’arte, reperti archeologici e ceramiche. Anche se non siete interessati all’esposizione approfittatene per salire alla terrazza dalla quale potrete ammirare uno spettacolare panorama sulla villa e sulla Costiera Amalfitana.
La villa fu costruita nel XIII secolo per la facoltosa e potente famiglia Rufolo e in seguito venne usata come residenza da diversi papi e dal re Roberto d’Angiò.
I giardini (chiamati Giardino dell’Anima), creati nel 1853 per un lord scozzese subentrato alla proprietà, sono un tripudio di esotici e colorati fiori che incorniciano un panorama ancora una volta stupendo.
È qui che il grande compositore tedesco Richard Wagner trovò l’ispirazione, nel 1880, per il giardino di Klingsor dove è ambientato il secondo atto del Parsifal.
Il periodo migliore per visitare questi giardini va da maggio a ottobre e con un unico biglietto è possibile visitare sia i giardini che la torre, mentre la villa è chiusa al pubblico.
sito internet
In piazza, proprio a fianco del Duomo, sorge, in quella che ad una prima occhiata potrebbe sembrare una bottega-laboratorio, questo piccolo museo. Nato nel 1986 questo museo vi permetterà di conosce la la vita del corallaro Giorgio Filocamo, storico collezionista di coralli discendente di una famiglia siculo-napoletana da sempre affascinata dal prezioso scheletro calcareo. La collezione comprende: una Madonna della metà del XVI secolo, un’anfora romana del III secolo d.C., alcuni pettini in tartaruga e qualche dipinto a olio.
Villa Rufolo
sito internet
L’attrattiva principale della Piazza è certamente questa villa celebre per i suoi splendidi giardini terrazzati.
A sud del Duomo una torre trecentesca ne segna l’ingresso, la torre ospita un museo interattivo che illustra la storia della villa e i personaggi a essa legati, oltre a un’esposizione di opere d’arte, reperti archeologici e ceramiche. Anche se non siete interessati all’esposizione approfittatene per salire alla terrazza dalla quale potrete ammirare uno spettacolare panorama sulla villa e sulla Costiera Amalfitana.
La villa fu costruita nel XIII secolo per la facoltosa e potente famiglia Rufolo e in seguito venne usata come residenza da diversi papi e dal re Roberto d’Angiò.
I giardini (chiamati Giardino dell’Anima), creati nel 1853 per un lord scozzese subentrato alla proprietà, sono un tripudio di esotici e colorati fiori che incorniciano un panorama ancora una volta stupendo.
È qui che il grande compositore tedesco Richard Wagner trovò l’ispirazione, nel 1880, per il giardino di Klingsor dove è ambientato il secondo atto del Parsifal.
Il periodo migliore per visitare questi giardini va da maggio a ottobre e con un unico biglietto è possibile visitare sia i giardini che la torre, mentre la villa è chiusa al pubblico.
Borgo di Ravello
Lasciata la Piazza centrale esplorate le strette stradine a nord, ma soprattutto a sud tra scorci senza tempo e ingress nascosti che attendono solo di essere varcati. Perdetevi tortuose e colorate viuzze che si diramano da qui. Scattate fotografie, esplorate e comprate le colorate ceramiche nei negozi di artigianato che incontrerete lungo il vostro cammino.
Monastero Di S. Chiara
Ad un certo punto arriverete a questo complesso monastico claustrale risalente al XIII secolo di cui è possibile visitare solo la chiesa di S. Chiara, in quanto il grande giardino, non è aperto al pubblico visto che le suore osservano ancora una stretta clausura.
La chiesa ha tre navate, divise da archi a tutto sesto poggianti su colonne di spoglio. La navata centrale è coperta da volta a botte, mentre le laterali da volte a crociera, tutte decorate da stucchi.
La partecipazione delle suore alle liturgie è assicurata da una serie di grate che si aprono lungo le pareti superiori della navata centrale.
Villa Cimbrone
sito internet
Arrivati al fondo dei sentieri giungerete quella che da sola vale la visita di Ravello. Questa villa ristrutturata dell’XI secolo ha una storia abbastanza travagliata. Inizialmente fu un vasto podere dove crescevano rovi e sterpi, ma quando Nicola Mansi, un sarto Ravellese emigrato in Inghilterra, ritornò al suo paese d’origine, la trasformò in una villa ricolma di suppellettili antichi, acquistati in giro per il mondo.
La villa passò poi di proprietà al nobile inglese Ernest Beckett, che all’inizio del XX secolo vi fece realizzare roseti, templi e un padiglione in stile moresco.
In quel periodo la villa era conosciuta come un luogo alternativo frequentato da un gran numero di attori e artisti, tra cui Greta Garbo e il direttore d’orchestra Leopold Stokowski in fuga d’amore. Altri ospiti illustri furono Virginia Woolf, Winston Churchill, D.H. Lawrence e Salvador Dalí.
Oggi i più fortunati potranno dormire all’interno delle sontuose camere dell’albergo cinque stelle, gli altri invece potranno visitare a pagamento i meravigliosi giardini sul mare.
Piante e fiori a parte, la principale attrazione di Villa Cimbrone è la famigerata e romantica Terrazza dell’Infinito: un belvedere unico al mondo incorniciato da una schiera di busti marmorei settecenteschi e da un mare azzurro come il cielo. Resa famosa da una scena del film “La Principessa Sissi”, rappresenta certamente una delle immagini simbolo della Costiera Amalfitana.
La villa e i giardini si trovano sulla sommità di un promontorio roccioso raggiungibile da Piazza Duomo con una passeggiata di 10 minuti lungo la stradina panoramica di Via Santa Chiara.
Lasciata la Piazza centrale esplorate le strette stradine a nord, ma soprattutto a sud tra scorci senza tempo e ingress nascosti che attendono solo di essere varcati. Perdetevi tortuose e colorate viuzze che si diramano da qui. Scattate fotografie, esplorate e comprate le colorate ceramiche nei negozi di artigianato che incontrerete lungo il vostro cammino.
Monastero Di S. Chiara
Ad un certo punto arriverete a questo complesso monastico claustrale risalente al XIII secolo di cui è possibile visitare solo la chiesa di S. Chiara, in quanto il grande giardino, non è aperto al pubblico visto che le suore osservano ancora una stretta clausura.
La chiesa ha tre navate, divise da archi a tutto sesto poggianti su colonne di spoglio. La navata centrale è coperta da volta a botte, mentre le laterali da volte a crociera, tutte decorate da stucchi.
La partecipazione delle suore alle liturgie è assicurata da una serie di grate che si aprono lungo le pareti superiori della navata centrale.
Villa Cimbrone
sito internet
Arrivati al fondo dei sentieri giungerete quella che da sola vale la visita di Ravello. Questa villa ristrutturata dell’XI secolo ha una storia abbastanza travagliata. Inizialmente fu un vasto podere dove crescevano rovi e sterpi, ma quando Nicola Mansi, un sarto Ravellese emigrato in Inghilterra, ritornò al suo paese d’origine, la trasformò in una villa ricolma di suppellettili antichi, acquistati in giro per il mondo.
La villa passò poi di proprietà al nobile inglese Ernest Beckett, che all’inizio del XX secolo vi fece realizzare roseti, templi e un padiglione in stile moresco.
In quel periodo la villa era conosciuta come un luogo alternativo frequentato da un gran numero di attori e artisti, tra cui Greta Garbo e il direttore d’orchestra Leopold Stokowski in fuga d’amore. Altri ospiti illustri furono Virginia Woolf, Winston Churchill, D.H. Lawrence e Salvador Dalí.
Oggi i più fortunati potranno dormire all’interno delle sontuose camere dell’albergo cinque stelle, gli altri invece potranno visitare a pagamento i meravigliosi giardini sul mare.
Piante e fiori a parte, la principale attrazione di Villa Cimbrone è la famigerata e romantica Terrazza dell’Infinito: un belvedere unico al mondo incorniciato da una schiera di busti marmorei settecenteschi e da un mare azzurro come il cielo. Resa famosa da una scena del film “La Principessa Sissi”, rappresenta certamente una delle immagini simbolo della Costiera Amalfitana.
La villa e i giardini si trovano sulla sommità di un promontorio roccioso raggiungibile da Piazza Duomo con una passeggiata di 10 minuti lungo la stradina panoramica di Via Santa Chiara.
PASSEGGIATE DA RAVELLO
Vista la sua posizione collinare e la vicinanza a Scala e Tramonti, Ravello è un valida base per gli amanti del trekking e della camminata che potranno pianificare numerose escursioni nel verde dei circostanti Monti Lattari.
Gli escursionisti più in forma possono scendere a Minori seguendo un grazioso percorso fatto di scalini, viottoli nascosti e uliveti, che passa dal pittoresco villaggio di Torello. Questo tragitto di 2,5 km parte pochi passi a sinistra di Villa Rufolo e richiede 45 minuti.
In alternativa, si può andare nella direzione opposta, cioè verso Amalfi, passando per l’antico borgo di Scala, l’insediamento più antico della Costiera Amalfitana. Un tempo fiorente centro religioso con più di un centinaio di chiese, Scala è oggi un minuscolo e silenzioso centro abitato.
SPIAGGE
La spiaggia di Castiglione di Ravello è chiamata la “reginetta” della costa ed è una delle spiagge più belle della Campania.
Per raggiungerla dovrete affrontare una ripida scalinata di circa 200 gradini che scendono dalla SS 163 Amalfitana fino alla caletta dorata larga 100 metri, di infinita bellezza e bagnata da un mare trasparente.
Arrivateci di buon mattino e ritagliatevi il vostro spazio sulla sabbia.
Vista la sua posizione collinare e la vicinanza a Scala e Tramonti, Ravello è un valida base per gli amanti del trekking e della camminata che potranno pianificare numerose escursioni nel verde dei circostanti Monti Lattari.
Gli escursionisti più in forma possono scendere a Minori seguendo un grazioso percorso fatto di scalini, viottoli nascosti e uliveti, che passa dal pittoresco villaggio di Torello. Questo tragitto di 2,5 km parte pochi passi a sinistra di Villa Rufolo e richiede 45 minuti.
In alternativa, si può andare nella direzione opposta, cioè verso Amalfi, passando per l’antico borgo di Scala, l’insediamento più antico della Costiera Amalfitana. Un tempo fiorente centro religioso con più di un centinaio di chiese, Scala è oggi un minuscolo e silenzioso centro abitato.
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La spiaggia di Castiglione di Ravello è chiamata la “reginetta” della costa ed è una delle spiagge più belle della Campania.
Per raggiungerla dovrete affrontare una ripida scalinata di circa 200 gradini che scendono dalla SS 163 Amalfitana fino alla caletta dorata larga 100 metri, di infinita bellezza e bagnata da un mare trasparente.
Arrivateci di buon mattino e ritagliatevi il vostro spazio sulla sabbia.
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