I villaggi e i trasferimenti
È venuto il momento di lasciare il Parco del basso Zambesi, ma non ancora la savana e soprattutto non ancora l'esperienza africana. All'alba smontiamo il campo e rientriamo verso Lusaka. Durante il viaggio ci fermiamo in qualche villaggio e a far visita ad una scuola.
Lo so, è banale dirlo e può sembrare retorica, ma vedere la felicità con così poco fa sempre riflettere. Lungo la strada i bambini ci salutano, appena ci fermiamo ci corrono incontro. Si sa, i “mzungu” (uomini bianchi) portano spesso qualcosa. Ho sempre un po’ di dubbi nel fare questi regalini. Mi sento sempre quello che crede di fare chissà cosa e invece sta solo regalando qualche matita, potrei fare molto di più.
All’andata avevo individuato qualche villaggio carino e chiedo a Mallan di fermarsi per far visita alle persone del posto.
Le donne al pozzo vogliono scattare delle foto con noi, chiedono alle nostre guide di tradurre per loro. Vogliono che inviamo loro le foto una volta arrivati in Italia.
Gioco a nascondino con dei bambini che fan finta di voler scappare dalla mia fotocamera. Regaliamo qualche lecca-lecca portato da Simona e qualche matita acquistata alla prima spesa, ma soprattutto scambiamo sorrisi. “Eh quella col vestitino azzurro mi ha fregato, le ho dato troppe caramelle, ma era così carina”, “no tu no, hai già due matite, una diamola a lui che ne ha solo una”, eccoci noi che interagiamo con loro e commentiamo tra di noi. Poi ci pensi e ti chiedi?: “ma due matite saranno davvero troppe?”
Ripartiamo, qualche chilometro e ci fermiamo nel piazzale polveroso di una scuola. Ci accoglie il preside che ci tiene a mostrarci “i numeri” della scuola, quanti sono i piccoli alunni, da dove vengono e che materie imparano. Scriviamo qualcosa sul libro delle visite, lasciamo una piccola offerta e poi ci accompagna in tutte le classi. Parliamo coi bimbi: “chi da grande vuole fare la guida safari come Mallan? Siete bravi a scuola? Che materia vi piace di più?” E poi caramelle anche per loro. Quante manine e quanta voglia di fare i protagonisti davanti alle nostre macchine fotografiche.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo nuovamente Lusaka dove passeremo la notte in un piccolo lodge fuori città, sulla strada verso l’East Zambia. Quanti pensieri prima di chiudere gli occhi e cedere esausti alle braccia di Morfeo.
Lo so, è banale dirlo e può sembrare retorica, ma vedere la felicità con così poco fa sempre riflettere. Lungo la strada i bambini ci salutano, appena ci fermiamo ci corrono incontro. Si sa, i “mzungu” (uomini bianchi) portano spesso qualcosa. Ho sempre un po’ di dubbi nel fare questi regalini. Mi sento sempre quello che crede di fare chissà cosa e invece sta solo regalando qualche matita, potrei fare molto di più.
All’andata avevo individuato qualche villaggio carino e chiedo a Mallan di fermarsi per far visita alle persone del posto.
Le donne al pozzo vogliono scattare delle foto con noi, chiedono alle nostre guide di tradurre per loro. Vogliono che inviamo loro le foto una volta arrivati in Italia.
Gioco a nascondino con dei bambini che fan finta di voler scappare dalla mia fotocamera. Regaliamo qualche lecca-lecca portato da Simona e qualche matita acquistata alla prima spesa, ma soprattutto scambiamo sorrisi. “Eh quella col vestitino azzurro mi ha fregato, le ho dato troppe caramelle, ma era così carina”, “no tu no, hai già due matite, una diamola a lui che ne ha solo una”, eccoci noi che interagiamo con loro e commentiamo tra di noi. Poi ci pensi e ti chiedi?: “ma due matite saranno davvero troppe?”
Ripartiamo, qualche chilometro e ci fermiamo nel piazzale polveroso di una scuola. Ci accoglie il preside che ci tiene a mostrarci “i numeri” della scuola, quanti sono i piccoli alunni, da dove vengono e che materie imparano. Scriviamo qualcosa sul libro delle visite, lasciamo una piccola offerta e poi ci accompagna in tutte le classi. Parliamo coi bimbi: “chi da grande vuole fare la guida safari come Mallan? Siete bravi a scuola? Che materia vi piace di più?” E poi caramelle anche per loro. Quante manine e quanta voglia di fare i protagonisti davanti alle nostre macchine fotografiche.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo nuovamente Lusaka dove passeremo la notte in un piccolo lodge fuori città, sulla strada verso l’East Zambia. Quanti pensieri prima di chiudere gli occhi e cedere esausti alle braccia di Morfeo.
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